I RIO IN VINILE (Capitolo 4) “Fabio”

Sono cresciuto ascoltando i vinili (non molti in verità, due o tre 45giri e una decina di enormi 33), di mio padre e la dolce voce di mia madre.
Ho sempre l’immagine di lei che canta le sue canzoni di quando era ragazza, mentre lavora all’uncinetto seduta vicino alla finestra, persa dentro ad un raggio di sole.

In sala, nascosto dentro ad un mobile, c’era questo bel giradischi rosso e bianco che molto spesso capitava tra le mie mani…
E lì come un mini-dj mi perdevo per ore ed ore a mettere su oltre che ai meravigliosi 45 giri di Fiabe (vedi ad esempio: “A mille ce n’e”), i dischi di Claudio Villa, Johnny Dorelli, il Quartetto Cetra e tanti, tanti altri che nel tempo, lentamente sono entrati in casa nostra, quando la possibilità economica, lo permetteva.

I RIO IN VINILE (Capitolo 1) “Bronski”

TUTTO CIO’ CHE SO SUL VINILE

Il vinile, o meglio il Cloruro di Vinile (PVC), è il materiale col quale si facevano i dischi.

Il long playing (LP) prima a 78 giri poi a 33 giri è stato un bene commercialmente rilevante per l’industria discografica dal 1948 al 1993.

Il primo vinile l’ho avuto tra le mani a sette anni, ma non era un LP.
Era un 45 giri di Gianni Morandi dal titolo “Notte di Ferragosto” sul lato A e “Povera Piccola” sul lato B.
La sua provenienza e la sua proprietà mi erano ignote, come anche la copertina.
Era misteriosamente comparso in casa mia assieme ad altri 45 giri tutti graffiati e a una vecchia radio/ giradischi dalla marca sconosciuta.