I RIO + MODENA CITY RAMBLERS: IN VIAGGIO DA SEMPRE

Una collaborazione tutta emiliana, tra due band che si conoscono bene, che hanno pezzi di storia in comune, ma che non avevano mai condiviso un progetto insieme.

Eccolo qui.

“In viaggio da sempre” racconta di quanto sia importante il viaggio per conoscere le culture, andare oltre le barriere e fare dell’esperienza diretta un modo per migliorare se stessi e il mondo che ci circonda. Sia i Rio che I Modena City Ramblers sono band “sulla strada” da oltre vent’anni. Proprio questo continuo “rotolare” in giro per il mondo ha sempre portato nuovi stimoli e un’apertura mentale fondamentale per un artista. Ma non solo: il confronto aiuta a risolvere i problemi. Entrare a contatto con nuove culture: “tra un piatto e l’altro si cambia il clima” dice all’inizio il brano, è una metafora di come in Italia – ad esempio – trovarsi attorno al tavolo, come metafora del condividere usi e costumi, porti spesso ad andare oltre a pareri contrapposti trovando soluzioni che abbattono barriere.

«Rotola rotola, ci vuole movimento – spiega Fabio Mora, cantante dei Rio – conosci la natura andandoci dentro, conoscendo i tuoi limiti, mettendoli a disposizione del tuo interlocutore. Lungo la strada si vede di tutto, cose belle e cose brutte; ricchi e poveri. Ed è proprio nel continuo incontro che si impara ad apprezzare di più ciò che prima di partire ci appare più distante e incomprensibile dalla nostra visione di cultura e società». 

Nel cantato di Dudu Moranti – voce dei Modena City Ramblers – si fa chiaro riferimento all’importanza dell’osservatore che si trova davanti persone “con al pes in dal cul (con le pezze al culo), e addosso la dignità”, simbolo dell’accettazione della storia di ogni individuo, senza per questo affossare l’esistenza di qualcuno per l’apparenza, ma cercando di farsi migliorare da ogni contesto con il massimo rispetto e apertura.

In viaggio da sempre è un brando dei Rio e Modena City Ramblers, prodotto da Fabio Bronski Ferraboschi al Busker studio di Rubiera.

Foto: Enrico Balestrazzi per The Sonudcheck